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L’inflazione assottiglia i consumi, e il carovita continua ad incidere sulle imprese del commercio e sulla spesa delle famiglie. Che, come conferma l’Istat, continuano a spendere di più per acquistare di meno: a luglio le vendite al dettaglio aumentano del 2,7% in valore rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, a fronte di un vero e proprio crollo (-4,5%) in volume. Una tendenza che neanche i saldi estivi riescono ad invertire, e che è particolarmente grave per le piccole imprese che, rispetto al luglio 2022, registrano un calo delle vendite anche in valore. Così Confesercenti.

L’estate segna dunque una marcata differenza nell’andamento delle vendite per forma distributiva. E se la Grande Distribuzione ed il commercio elettronico raccolgono segnali positivi, soffrono invece le attività di vicinato, che hanno meno margini di manovra e sono dunque le più penalizzate dall’aumento dei prezzi. In particolare, nel non alimentare, dove il commercio tradizionale registra una variazione..

Prodotti di qualità e servizio di alto livello. Le polemiche estive non scalfiscono l’amore degli italiani per la ristorazione, che resta tra i comparti di attività più apprezzati dai consumatori: il 98% dei clienti si dice soddisfatto per il servizio ricevuto questa estate in vacanza, con quasi la metà degli avventori (il 46%) che lo definisce ottimo o eccellente.

È quanto emerge da un sondaggio condotto da IPSOS per Fiepet, associazione che raccoglie i pubblici esercizi Confesercenti.

Nel dettaglio, a dare un voto insufficiente o gravemente insufficiente al servizio ricevuto è appena il 2% degli intervistati, mentre il 10% lo ha ritenuto sufficiente, il 42% buono, il 37% ottimo ed il 9% eccellente. La qualità del servizio è parsa migliore dello scorso anno al 17% degli avventori, contro il 13% che ha percepito un peggioramento. Anche la questione dei cosiddetti scontrini pazzi, nonostante la grande evidenza mediatica di agosto, non sembra aver inciso più di tanto: l’81% dei vacanzi..

L’economia italiana rallenta più del previsto. La conferma, come purtroppo ci aspettavamo, arriva dai dati Istat che evidenziano come il rialzo delle previsioni di crescita per il 2023, apportate dalle organizzazioni internazionali negli scorsi mesi, sia stato troppo frettoloso. La stima più plausibile per l’intero anno in corso ci sembra 0,7%, visto che il secondo semestre non è cominciato sotto i migliori auspici: per il terzo e quarto trimestre valutiamo, infatti, in media una crescita nulla.

Così, in una nota, Confesercenti commenta i dati sul Pil.

Le stime dell’Istituto di statistica sono in linea, inoltre, con quanto riscontrato con il clima di fiducia delle imprese: la componente del Pil legata ai consumi continua a registrare risultati negativi. Dati preoccupanti che invitano alla riflessione: in un quadro in cui le nascite di imprese del commercio sono crollate, con una sola apertura ogni due chiusure di attività nei primi sei mesi dell’anno, con l’erosione del potere d’ac..

I risultati positivi di inizio 2023 avevano creato le aspettative per un’estate da record. E invece il turismo ha subito una battuta di arresto. A registrare una performance negativa è stata proprio la domanda interna con una netta flessione degli italiani (-5,7%). Crescono, invece, e salvano la stagione, gli stranieri con un aumento del +3,6%. In totale il trimestre estivo 2023 potrebbe chiudere con un -1,4% di pernottamenti.

È questo il bilancio dei mesi di giugno, luglio e agosto che emerge dall’indagine di Assoturismo Confesercenti, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, su un campione di 1 449 imprenditori della ricettività.

In valori assoluti, i turisti registrati nelle strutture ricettive risulterebbero circa 50,5 milioni, per un totale di circa 207 milioni di pernottamenti, 3 milioni in meno rispetto al 2022.

Nel dettaglio si assiste ad una marcata flessione del movimento turistico delle località marine (-3,2%) e delle aree rurali e di collina (-3,1%). Una buona c..

Prosegue, come previsto, il processo di rientro dell’inflazione ma ad un ritmo ancora lento. Mentre risale leggermente l’inflazione acquisita, al 5,7%, che secondo nostre stime dovrebbe essere il dato di chiusura dell’anno. Abbiamo, perciò, ancora di fronte almeno due anni per tornare al “livello di guardia” del 2-2,5%. Uno scenario di incertezza che continuerà ad incidere negativamente su redditi e potere d’acquisto delle famiglie.

Così Confesercenti, in una nota, commenta i dati Istat sui prezzi al consumo di agosto.

D’altra parte, lo shock sul fronte energetico del 2022 ha avuto dimensioni tali per cui sarebbe illusorio immaginare un suo completo riassorbimento nell’arco di un solo anno solare. Il rallentamento della corsa dei prezzi continua, in gran parte, ad essere spiegato dai beni energetici: gli interventi di sostegno pubblico che avevano contribuito a contenerne l’aumento nel periodo di massima accelerazione, ne rallentano la discesa ora che sono stati depotenziati.

E pros..

Nei primi sei mesi dell’anno crollano le nascite di imprese del commercio, una sola apertura ogni due chiusure

La frenata estiva raffredda il clima di fiducia. Il dato di agosto evidenzia una valutazione abbastanza pessimistica sulla situazione economica, sia da parte dei consumatori ma soprattutto da parte delle imprese per le quali, ci segnala la stessa Istat, l’indice si colloca ai minimi negli ultimi 10 mesi.

Così Confesercenti in una nota.

Il mese ha segnato per le imprese una inversione di tendenza rispetto alle attese. Se luglio confermava un sostanziale ottimismo per la maggior parte delle attività economiche, con agosto invece, a dispetto delle torride temperature, i valori di fiducia delle imprese si sono decisamente raffreddati: le rilevazioni mostrano un calo generalizzato a tutti i settori, in particolare per quelli di commercio e turismo (circa due punti di riduzione).

Particolarmente problematica la situazione delle piccole e medie imprese del commercio al dettaglio,..

Stamattina è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari Pinuccio Meloni, ex presidente della Confesercenti…

Previsti sostegni per progetti locali di rigenerazione culturale e sociale
Imprese Borghi, bando prorogato. Con decreto n. 933 del 23 agosto 2023, è stato prorogato al 29 settembre 2023 (ore 18) il termine per la presentazione delle proposte imprenditoriali realizzate nei Comuni assegnatari di risorse per l’attuazione di Progetti locali di rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici nell’ambito del PNRR.

Il bando
L’Avviso Imprese Borghi è finalizzato a favorire il recupero del tessuto economico-produttivo dei 294 Borghi assegnatari delle risorse di cui al precedente Avviso pubblico per la presentazione di progetti di rigenerazione culturale e sociale. Prevista l’assegnazione di circa 200 milioni di euro dei fondi previsti dal MiC per il Piano nazionale borghi, finanziato con il PNRR, al sostegno di micro, piccole e medie imprese interessate a promuovere in modo innovativo la rigenerazione dei piccoli Comuni attraverso l’offerta di servizi, sia per la popolazione loca..

L’aumento dei tassi di interesse rischia di trasformarsi in un vero e proprio shock per i bilanci di imprese e famiglie, che potrebbero trovarsi a pagare maggiori interessi per 5,4 miliardi nel 2023 e per 9 miliardi nel 2024, per un dato cumulato di quasi 14,4 miliardi in 2 anni, che arriva fino ad oltre 20 miliardi se si considerano anche i maggiori oneri sui mutui per abitazione a tasso variabile.

A stimarlo è CER per Confesercenti.

I tassi attivi delle banche hanno mostrato una elevata reattività nel momento in cui la BCE ha modificato l’impostazione della politica monetaria, seguendo rapidamente la risalita dei tassi di policy. In questo modo le banche hanno potuto ampliare lo spread tra tassi attivi e passivi e far crescere il margine di interesse, divenuto negli ultimi 18 mesi la fonte principale di incremento della redditività del sistema bancario. Al contrario, i tassi sulla raccolta, soprattutto quelli sui depositi, continuano a mostrare una maggior lentezza nel risalire dai..

Si spende di più per avere di meno

La spesa degli italiani aumenta mentre i consumi calano: l’inflazione continua a mantenersi su livelli elevati erodendo sempre più il potere d’acquisto delle famiglie. Il dato Istat di giugno evidenzia, infatti, che la tendenza alla divaricazione tra vendite in volume ed in valore nel commercio al dettaglio purtroppo prosegue: il dato medio in valore cresce del 3,6% rispetto allo scorso anno, ma diminuisce di 3,5 punti in volume. Uno scenario negativo che si protrae da più di un anno, e che pesa soprattutto sui negozi che, secondo le nostre stime, hanno registrato un crollo del volume di vendita del -6% nei primi sei mesi dell’anno.

Così l’Ufficio Economico Confesercenti in una nota.

Particolarmente difficile continua ad essere la situazione dei prodotti alimentari per i quali lo scarto, seppur in riduzione, è ancora di oltre 10,5 punti e questo misura la dinamica specifica dei prezzi. Da settembre 2021, infatti, il tasso di inflazione generale ha ..