Accogliamo con favore la proroga a marzo dell’obbligo di polizza assicurativa contro le calamità naturali per le piccole imprese turistico–ricettive e della somministrazione. Per queste attività si tratta di un intervento positivo, che va incontro a una richiesta avanzata da tempo dalle categorie interessate.
Così Confesercenti.
Resta però difficilmente comprensibile la scelta di limitare il beneficio a questi soli comparti, escludendo le altre imprese di prossimità. Si crea, così, una distinzione paradossale: il bar ottiene la proroga, il negozio accanto no, nonostante abbia di fatto la stessa localizzazione e sia dunque esposto agli stessi rischi. Qual è la ratio per cui le imprese del commercio vengono escluse, pur condividendo le medesime difficoltà operative? Il termine del 31 dicembre è difficile da rispettare per tutti: l’auspicio è che, in sede di conversione, si possa estendere la proroga anche al commercio e alle altre attività di prossimità.
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