“Ora aggiorniamo la legge 1293/57, trattiene lo sviluppo del settore”
L’assemblea elettiva di Assotabaccai Confesercenti, riunita oggi a Roma, ha confermato alla guida dell’associazione Gianfranco Labib. 44 anni, titolare di una rivendita di tabacchi a Roma, Labib è impegnato da anni in Assotabaccai e da oltre un decennio attivo in Confesercenti.
Nel suo intervento, il presidente ha illustrato il programma per il nuovo mandato, in continuità con il lavoro avviato negli ultimi anni e con l’obiettivo di affrontare e superare le difficoltà più diffuse nella gestione quotidiana delle rivendite. Labib ha ricordato come le tabaccherie non siano più semplici punti vendita di generi di monopolio, ma vere e proprie infrastrutture di prossimità: centri servizi che suppliscono alla chiusura degli sportelli bancari e postali, gestiscono pagamenti, ricariche, operazioni di incasso e una pluralità crescente di servizi di pubblica utilità.
Proprio per questo il presidente ha indicato come prioritari sia gli aumenti degli aggi – che sono fermi da oltre 30 anni – che l’aggiornamento della legge n. 1293 del 1957, rimasta immutata da oltre sessant’anni e ormai non più aderente alla realtà del settore. L’attuale quadro normativo limita infatti libertà d’impresa, innovazione gestionale e possibilità di investimento, imponendo vincoli superati – come l’obbligo della forma di impresa individuale e restrizioni occupazionali – che non corrispondono più né ai bisogni degli operatori né al ruolo oggi svolto dalle rivendite sul territorio.
“La rete delle tabaccherie è un presidio economico e sociale diffuso in tutto il Paese. Per continuare a svolgere questo ruolo, però, servono condizioni sostenibili di gestione e un quadro normativo aggiornato. Necessarie anche misure per contenere i costi delle transazioni elettroniche, come promesso dal Viceministro Leo nel nostro ultimo incontro. Su aggi e legge 1293, invece, chiediamo un aggiornamento che riconosca il valore del nostro lavoro e che permetta alle rivendite di operare con strumenti adeguati al presente. A partire da qui, vogliamo continuare il percorso avviato e tutelare la rete legale. Le tabaccherie non possono essere trattate come un bancomat da cui attingere a ogni manovra – ha proseguito – perché siamo un’infrastruttura di servizio essenziale sui territori. Garantiamo legalità, presidio sociale e continuità fiscale. Se si indebolisce la rete autorizzata, non viene colpito il consumo, ma premiata l’illegalità”.
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