Le Associazioni della filiera dell’autolavaggio, Assolavaggisti Confesercenti, unitamente a Federlavaggi e Ali Confcommercio, rappresentative del settore, scrivono al Presidente del Consiglio e ai Ministri della Salute e dello Sviluppo economico per richiamare l’attenzione sull’importante ruolo che questa categoria sta svolgendo e può svolgere in questa fase di emergenza sanitaria determinata dal Covid-19 ed in particolare, nella cosiddetta fase due.
Le attività di lavaggio automezzi, diffuse su tutto il territorio nazionale e autorizzate a svolgere la loro funzione di servizio durante questa lunga limitazione della mobilità, in ragione del servizio offerto a quei mezzi autorizzati a circolare per esigenze pubbliche, a maggior ragione possono e potranno rappresentare un presidio di pulizia utile a ridurre le occasioni di contaminazione da virus o altri batteri, in vista della nuova fase che il Paese si appresta ad affrontare.
Al netto di alcune attività altamente specializzate – precisa la lettera – in grado di offrire veri e propri presidi igienizzanti, le attività di lavaggio, correttamente autorizzate e rispettose dell’ambiente, sia nell’uso dei detergenti che dello smaltimento dei rifiuti, nel rispetto di quanto previsto nei protocolli sanitari, rappresentano un’attività senz’altro da sostenere e valorizzare nel processo di pulizia e riduzione delle occasioni di diffusione di virus e batteri in genere.
Si ritiene, infatti, che tra le misure adottate al fine del contenimento del Covid-19, quali sanificazione di strade, luoghi pubblici, condomini e aziende, sia di particolare importanza comunicare ai cittadini di provvedere ad una accurata pulizia degli esterni e degli interni dell’automobile e dei mezzi di trasporto allo scopo di ridurre le occasioni di contagio, soprattutto per chi fosse, per necessità, costretto ad utilizzare spesso il mezzo.
Il corretto lavaggio di un automezzo, sia della carrozzeria esterna, che delle superfici interne, la tappezzeria, i vani adibiti al trasporto, in particolar modo sulle parti più esposte ai contagi, maniglie, portelloni, sedili, strumentazione, punti d’appoggio, ect., – fanno sapere i lavaggisti – è senz’altro un’azione utile da favorire, pur nel rispetto delle prescrizioni di limitazione della circolazione, della distanza e delle norme di sicurezza.
A questo scopo, il settore e queste Associazioni, – conclude la nota – nel mettersi a completa disposizione, sollecitano una adeguata e conseguente comunicazione alle Autorità locali preposte ai controlli, con particolare riferimento agli Uffici Territoriali di Governo, affinché siano corrette le interpretazioni che hanno portato, fino ad oggi, alcune Autorità preposte ai controlli a scoraggiare, con sanzioni, gli automobilisti che si recavano presso le aree autolavaggio, adducendo come motivazione quella della non necessità di lavare le autovetture o mezzi di trasporto privati, nonché di fornire indicazioni sull’esercizio di queste attività, stimolando, in sede locale, l’incontro con le nostre rappresentanze, al fine di utilizzare al meglio tale sinergia e condivisioni di intenti.
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